Luigi Maini
Fantasy
Spazio
Trigone
La Creatura: Nome scientifico 'Tiranicus Subterra Extremis', Si tratta di una creatura Tiranide di dimensioni considerevoli che pone la sua biomassa tra le creature mostruose come il Carnefice e creature ancora più grandi come il Titano Hyerodule. Come le sue dirette semplificazioni genetiche, i Predatori e il Terrore Rosso, può scavare enormi tunnel sotto le linee nemiche per poi emergere improvvisamente seminando terrore e morte. Tipicamente in posizione eretta una Trigone adulta può raggiungere l'altezza di circa 9 metri.
Realizzazione:
Il modello in questione non si trova in vendita nei negozi, è il risultato di molti mesi di conversione e autocostruzione. Alcune sue parti sono state ricavate da parti di altri modelli, altre sono state scolpite e in fine ad altre ha pensato madre natura.
La testa:
La testa è ricavata da una delle teste in plastica di un Carnefice, debitamente aumentata da una nuca a placche in metallo ricavata da un vecchio modello di Tiranno.
In fine il collo è ricavato da un addome di Carnefice debitamente replicato in resina.
Il corpo:
Il torace della creatura è ricavato dal torace di un Carnefice in plastica debitamente aumentato con parti duplicate in resina. Il tutto è sorretto da un'intelaiatura in plastica affogata in colla a caldo.
L'addome:
L'addome è realizzato partendo da un'intelaiatura di metallo ricoperta da nastro adesivo di carta. Questa intelaiatura è stata ricoperta da carapaci di Aragostelle debitamente selezionate, cucinate, mangiate e pulite. Il processo di selezione e pulitura da tutti i residui organici ha richiesto molto tempo. I semi lavorati dopo una preselezione sono stati inseriti in un bagno di alcol al fine di cuocere i tessuti e favorirne la rimozione.
Una volta ottenute le corazze di chitina esse sono state incollate in sequenza con colla ciano acrilica e poi rinforzate all'interno con colla a caldo. Le parti di giunzione sono state poi scolpite in Pasta Verde su un substrato di Milliput. La parte finale della coda è stata ricavata da chele di Scampi debitamente applicate ad un carapace di Aragostella adeguato a fungerne da supporto.
Basetta e pittura:
Il modello è stato applicato ad una basetta in legno realizzata in proporzione alla taglia della creatura rispettando l'incremento in proporzione delle basette esistenti.
Il terreno è stato poi realizzato con materiali naturali e sintetici di vario tipo come le pietre che in realtà sono pezzi in resina. Per la colorazione sono state scelte tonalità classiche per le creature tirannidi. Nella realizzazione del modello è quasi del tutto assente l'utilizzo della tecnica del pennello asciutto in favore di un approccio più pittorico attenuato nel finale con una lavatura che ne uniforma l'aspetto.
Spazio
Arcangelo Michele
Il modello originale è prodotto dalla REAPER MINIATURES ed è un abbondante 28mm.
Scolpito con grande abilità da Sandra Garrity è una delle poche miniature di Angeli veramente evocativa.
L’assemblaggio è semplice in quanto il modello è composto da soli due pezzi, il corpo e le ali.
Nota veramente stonata nella foggia del modello è purtroppo la scure che viene impugnata dall’angelo, che a mio parere oltre ad essere fuori tema è anche scolpita con una foggia pesante e grossolana non all’altezza del resto della miniatura.
Quindi con un minimo lavoro di conversione ho sostituito la scure con qualcosa di più appropriato, una spada.
Ho notato, in fase di conversione, che il nostro Angelo avrebbe fatto una degna figura anche impugnando una lancia e magari sostituendo l’alloro con uno scudo da oplita il risultato sarebbe stato ancor più convincente.
A parte un minimo di lavoro per la preparazione del terreno la vera indecisione è nata al momento di passare alla pittura del nostro Arcangelo Michele.
Volevo rendere le ali il più reali possibili, più simili a quelle di un rapace piuttosto che quelle di una colomba. Il materiale dell’armatura, a mio parere, non poteva assomigliare a nulla di terreno, quindi oro , argento, bronzo, apparivano oltre che scontati anche pacchiani e fuori luogo.
Ho scelto invece una base di colore che riprendesse varie tonalità di verde e azzurro miscelate tra loro per dare al modello una uniformità di toni.
Credo il risultato sia soddisfacente, lascio a voi il giudizio.